.:. arte / narrazioni liriche e visioni politiche
Shirin Neshat. Body of Evidence
dal 28 marzo all'8 giugno 2025
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Una fiera artista iraniana come Shirin Neshat (Qazwīn, 1957) si è affermata su scala internazionale a partire da opere dedicate al proprio paese d'origine. Oggi però Neshat vive negli Stati Uniti, a causa dell’insistita denuncia contro il
regime degli Ayatollah che le sue foto e i suoi video hanno esplicitato per anni. La sua arte è tanto violenta quanto delicata, globale e intima, spesso indicando il corpo delle donne come – di qui il titolo della mostra, con quasi duecento fotografie e dieci installazioni video –
corpo del reato.
.:. Le opere di Neshat sono naturali, sorprendenti ma inevitabilmente percepibili da chiunque. La sua convinzione è che l'
arte sia un
dovere spontaneo, specie in un mondo complesso come quello odierno. Anche se i suoi ritratti di persone iraniane – esito di una civiltà millenaria – appaiono incisi di calligrafie poetiche, la serie delle "Women of Allah" mostra donne con armi da fuoco in mano. La religione, si sa, fa lavaggio del cervello. Un’altra sezione della mostra espone ritratti americani, scattati qualche anno fa in un paese che l’artista non riconosce quasi più. Oggi l'
Iran e gli Stati Uniti, dice Neshat, non sono così diversi.
.:. Da un punto di vista istituzionale si può sottolineare che Neshat si è meritata il Leone d'Oro alla Biennale d'Arte di Venezia del 1999, il Leone d'Argento alla Biennale Cinema del 2009 e il Praemium Imperiale di Tokyo nel 2017, mentre le opere esposte al PAC provengono da alcuni fra i più importanti musei del mondo come il Whitney Museum of American Art, il MoMA, il Guggenheim di New York e la Tate Modern. Ma non occorre dar retta alle istituzioni per sentirsi impressionati.