.:. arte / l'arte del movimento
Jean Tinguely
dal 10 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025
una sola immagine
.:. Allestire sotto le enormi navate dell'Hangar una mostra di opere di Jean Tinguely (Friburgo, 1925-Berna, 1991) ha richiesto notevole impegno. Al personale sono servite dosi insolite di tempo, di istruzioni, di pazienza e di gru.
.:. Le opere di Tinguely sono grandi assemblaggi metallici e plastici di
objets trouvés, spesso rimontaggi di macchine che l’artista aveva precedentemente smontato, quasi sempre in movimento, a volte brillanti di luci. Davvero un’arte fuori dal comune.
.:. Sono macchine
divertenti. Catturano subito l'attenzione per le dimensioni e per l'ingegnosità che dimostrano. Ci vuole un po’ prima di svegliarsi, e cominciarsi a chiedere che cosa vogliano dire.
.:. Dare una risposta non è facile, anzi in qualche modo è insensato. Tinguely amava le provocazioni. Per esempio, è stato proprio qui a Milano nel 1970 che per celebrare il movimento del
Nouveau Réalisme (di cui faceva parte) aveva dato fuoco a un’enorme scultura di genitali maschili davanti al Duomo. I pompieri avevano spento l'incendio, non le proteste.
.:. La mostra milanese apre il centenario della nascita dell'artista, che prosegue in importanti musei e gallerie d'Europa come il Beaubourg pariigino, il Louisiana di Humlebæk, il Tinguely Museum di Basilea (massima raccolta stabile di sue opere cinetiche) e il Musée d'art et d'histoire nella città natale. La collezione di Friburgo celebra anche la collega e consorte
Niki de Saint Phalle, ora oggetto di un mostra milanese al
MUDEC. È una coppia da non perdere.