.:. arte / poesia, immaginazione e memoria
Nari Ward. Ground Break
dal 28 marzo al 28 luglio 2024
una sola immagine
.:. La voce di Nari Wards sorprende. È chiara e quieta, e le sue parole nette. Cita fra i suoi riferimenti l'Arte Povera, anche se la cosa non è subito evidente da ciò che l'Hangar espone queste settimane. Ward viene da Harlem, e si vede. I materiali sono objets trouvées, il retroterra è Africa e Stati Uniti.
.:. Dei tre spazi che compongono l'Hangar, Ward (St. Andrew, Giamaica, 1963) abbraccia il più grande, riempiendolo con una sognante culla sospesa, una piattaforma per performance musicali – cercate di esserci al momento giusto - più altre installazioni, video, pallet (wow!), carrelli della spesa e cabine telefoniche, sia americane che italiane.
.:. Se questo non significa nulla per voi, meglio venire a vedere. E non provate a fare foto. Come per i totem, è uno sforzo inutile.