Colori sul cemento, spontanei e no
.:. Ci sono luoghi comuni su Milano duri a morire, anche quelli che con l’esperienza diretta della vita in città si rivelano infondati, come il cielo che non è
sempre grigio. Altri invece rappresentano meglio la realtà, come il passo svelto dei milanesi che tende a contagiare chi per le strade e sui marciapiedi accelera uniformandosi alla corrente, se non altro nelle operose giornate infrasettimanali. Ma per questo
virus della fretta, non sempre giustificata, un
vaccino c’è. Rallentare almeno ogni tanto si può, soprattutto se il motivo è scovare le storie che a loro modo raccontano un frammento di Milano. Direttamente dal passato, ecco uomini e donne, inventori e partigiani, scrittori e architetti che popolano la città in ordine sparso lungo le strade e sulle facciate dei palazzi dove qualcuno a suo tempo ha deliberato di lasciare un’iscrizione in loro memoria.
Per fare un po’ d’ordine nel mondo per sua natura caotica delle targhe commemorative, hanno lavorato Edoardo De Carli, Davide De Luca e Gabriele Orlando. Il primo è un docente del liceo Beccaria, fondatore del sito
www.chieracostui.com, un archivio digitale di targhe cui si può dare un contributo inviando nuove segnalazioni. A questo progetto si sono affiancati gli autori rispettivamente di testo e illustrazioni de
La storia sui muri, pubblicato da Terre di Mezzo per
scoprire Milano targa per targa e, con l’occasione, raccontare i quartieri e i personaggi che in vario modo sono legati alla città.
Sfogliare le pagine di questo libro illustrato, senza fotografie ma con disegni dal tratto realistico e commenti informali come fossero presi dal taccuino di un viaggiatore attento, significa incappare in
tante piccole curiosità. La trascrizione delle targhe così come appaiono in città è un punto di partenza per raccontare, con la brevità della nostra epoca, non soltanto eventi storici di grande portata, come le Cinque Giornate o la Resistenza, ma anche il microcosmo dei quartieri del centro e della periferia. Forse il traffico di Loreto si può affrontare con più serenità spendendo qualche secondo a immaginarsi il santuario mariano che ora è rimasto soltanto nel nome del piazzale. E chissà che via Montenapoleone non si dimostri meno effimera delle sue vetrine cercando le case da cui partì la rivolta del 1848 contro gli austriaci. Le scritte sui muri vanno cercate, e nell’entusiasmo si finisce per leggere anche quelle non istituzionali, come i graffiti, più o meno artistici, che appaiono e riappaiono burlandosi del servizio municipalizzato, magari proprio su quella linea 1 della metropolitana, la rossa inaugurata il primo novembre 1964 con tanto di targa commemorativa dei cinque operai caduti mentre costruivano le arterie di una città che corre sotterranea con la sua realtà parallela, mentre in superficie la storia continua a raccontarsi a chi avrà la pazienza e l’accortezza di lasciarla parlare.
[Elisa Munafò]
La storia sui muri
Davide De Luca, illustrazioni di Gabriele Orlando, Terre di Mezzo Editore, Milano, 2008
.:. Se vuoi acquistare
La storia sui muri, puoi farlo con
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