La città vista da un giovane gruppo di musicisti
.:. Milano, 8 febbraio 2009. La cercavamo da un po', in modo informale. Poi l'abbiamo trovata la nostra domenica pomeriggio per registrare un paio di pezzi davanti a una telecamera e parlare della città dove gli Eula hanno iniziato a suonare. Non sono un gruppo famoso al grande pubblico - non ancora almeno - e per loro fare musica significa innanzitutto amicizia, la condivisione di una passione e di un po' di tempo libero. Da qui sono partiti per confezionare il loro primo album, La festa del piano di sopra. Eccoli qua i cinque, in un momento di pausa: Giugi - pianista, tastierista e autore principale dei pezzi (ma non vuole ammetterlo), Zoso - la chitarra in mano tranne quando gioca a calcio -, Teo - batterista ultimo arrivato solo in ordine cronologico, Fab - bassista e voce in coppia con Nonvale che per la propria presenza ringrazia anche la femminilità sottintesa nel nome del gruppo.
Già , ma cosa significa Eula?
.:. Vuol dire tante cose, a cominciare dall'acronimo di End User License Agreement legato ai software e ai file informatici. E poi è un insieme di suggestioni che alla responsabilità per la nostra musica affianca femminilità e tecnologia. D'altronde forse senza il web 2.0 non esisteremmo. Non a caso per ascoltare l'indie rock personalizzato dagli Eula basta un computer: il sito web ufficiale, le community di Facebook e MySpace.
Ora però è tempo di ascoltarli e di ritrovare, fra suggestioni sonore e tematiche, i segni di una Milano che traspare attraverso le storie delle persone: il Dogsitter richiesto dalla cronica mancanza di tempo del padrone del Cane di nome Cane, il professionista che entra nel locale fighetto perché è sulla lista, i soldatini sempre schierati pronti e determinati che un po' ricordano l'atteggiamento dei milanesi alle prese con una città difficile. Uno dei pezzi dell'album, Grigio è lo sfondo, dà voce a questo carattere nebbioso della città . C'è del vero, ma è anche un pregiudizio che gli Eula vogliono smontare.
.:. Qui si respira aria di creatività , ci sono il terreno giusto e gli strumenti per esprimere se stessi attraverso la musica, l'arte, la danza, insomma quello che vuoi. Ecco, a Milano puoi essere chi vuoi.
.:. E poi ci sono i grandi eventi, i momenti in cui la città si risveglia, come per il Milano Film Festival, o per la settimana del design, durante il Salone del Mobile. Vedi fiumi di persone in giro per le strade avide di eventi, di novità, di cose da fare e da guardare. Ma poi l'incantesimo svanisce. E pensare che Milano è più ricca di quanto si creda: basta citare la Pinacoteca di Brera, piena di capolavori che in molti non hanno mai visto. E i locali? Di ogni tipo, inclusi quelli storici che non mollano mai, dai concerti a La Casa 139 al Jumpin' Jazz, dove la maggior parte dei frequentatori va a ballare da decenni.
La giornata con gli eulini termina attorno al tavolo di un ristorante giapponese. Mentro cercoa di migliorare il mio stile nell'uso delle bacchette, qualcuno dice che Milano è una capitale...del sushi.
Ma è già qualcosa.
[Elisa Munafò]
C'è anche un
video sugli Eula qui a CiaoMilano.