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Uno scrittore che parla chiaro e una città con problemi

.:. Milano, 7 aprile 2009. Cantieri per l'Expo a parte, Milano non sembra cambiata poi molto da quando in libreria uscì Il crollo delle aspettative (Garzanti, 2005).
Gli "scritti insurrezionali su Milano" sono di Luca Doninelli, che dalla narrativa passa alla saggistica per riflettere sulla propria città d'adozione. Il suo è uno sguardo in più rispetto ai tanti libri su Milano già pubblicati, come i romanzi di Carlo Emilio Gadda o il saggio dello storico inglese John Foot, Milano dopo il miracolo (Feltrinelli, 2003). L'autore ne parla fra le mura associative di esterni, nell'ambito del Laboratorio politico, un ciclo di incontri che si interroga sulla città.

.:. Milano si scopre nel tempo -, esordisce Doninelli - perché sembra sempre che la città vera stia nascosta dietro l'angolo. Un esempio? Se chiedi a dieci residenti dell'Isola di dirti quali sono i confini del loro quartiere otterrai dieci risposte diverse."

Dunque le aspettative su Milano sono crollate?
.:. Sì, credo che Milano abbia smesso di avere aspettative su se stessa. C'è chi individua una data di inizio, ma possono essere solo date simboliche. Per me, interista fin da bambino (una vita di sofferenza…), coincide con il maggio del '65, anno della sconfitta contro il Celtic Glasgow.

Se non nella datazione, dov'è il problema?
.:. È un problema soprattutto di linguaggio: la classe dirigente ha iniziato a parlare una lingua diversa da quella della città. Con gli anni '80, poi, è finita anche la cultura del lavoro, come se i milanesi avessero iniziato a non amarlo più. Sono arrivati modelli americani basati sulla competitività, inadatti a una realtà come la nostra, che hanno trasformato le persone negli "eroi del lunedì", stoicamente impegnati a raggiungere il loro posto dopo il fine settimana. Fu un episodio di colonialismo, così come accade oggi con i grattacieli di City Life che si ergeranno al posto dei vecchi spazi di Fiera Milano. Sono progetti vecchi rifiutati da altre città e approdati qui senza essere scaturiti da una riflessione su ciò che Milano sarà in futuro.

A proposito di futuro, come le ricostruiamo le aspettative?
.:. Se ti impegni a conoscere davvero la città hai gli strumenti per apprezzarla e capirla. Bisogna cercare le cattedrali di Milano, e non mi riferisco soltanto al Duomo, ma anche a tutti quegli spazi dove in modo più o meno blasfemo si consuma un rito. In questo senso anche la Stazione Centrale è una cattedrale, maestosa e isolata rispetto a chi resta in città. A Milano c'è anche una serie lunghissima di luoghi nascosti come i palazzi progettati da Gio Ponti, bellissimi ma privi di esibizionismo e per questo sconosciuti ai più. E poi non c'è soltanto il passato, bisogna anche porsi in ascolto di ciò che Milano è adesso e che un tempo non era: una delle maggiori aree urbane d'Europa, contenitore di novantotto etnie e di un'infinità di ritratti, di racconti di se stessa che spesso passano attraverso la biografia delle persone."

Un po' come i tipi milanesi raccontati da Gadda.

[Elisa Munafò]


Il crollo delle aspettative
Luca Doninelli, Garzanti Libri, Milano, 2005

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Il crollo delle aspettative
 
 
 

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aggiornato 21 novembre 2024