Magistra vitæ meneghinæ? Perché no?
.:. La storia non è mai una materia semplice, e conoscere la storia di Milano è ancora più complicato: troppi eventi, troppi avvicendamenti, e una rete a strascico di cose e persone che con Milano hanno e hanno avuto a che fare. Eppure è proprio cercando di sbrogliare la matassa di questo passato che si può ridurre il disorientamento del presente, e sentire di conoscere un po' meglio questa città e le storie che ogni suo angolo è in grado di raccontare.
.:. Che si tratti di librerie storiche o di grandi catene, gli scaffali sono pieni di volumi illustrati, guide turistiche e saggi su Milano. C'è chi prende posizione più di altri; chi ne esalta alcuni aspetti e chi vorrebbe una città diversa. Chi legge la storia con distacco e chi is infervora dando a voce al dedsiderio di un cambio di rotta o di un ritorno al passato. In copertina vanno per la maggiore il profilo del Duomo, del Castello, o qualche volta del Pirellone.
.:. In effetti è proprio
Il Duomo illuminato al bengala, dipinto di Luigi Medici del 1859, a illustrare il libro della storica Milanese
Marta Boneschi.
Milano, l'avventura di una città (Mondadori, 2007) si propone di raccontare "tre secoli di storie, idee, battagie che hanno fatto l'Italia". Una mappa tratta dalle piante planimetriche della Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli fa risaltare i limiti del centro storico, con le mura e le porte, il cerchio perfetto del Foro Bonaparte, enorme rispetto al Duomo; il tutto scritto in bella calligrafia. Ma è solo l'inizio del libro, che anticipa un percorso lineare nel quale ricostruire i motivi della grandezza di Milano. Con l'attento spirito di osservazione dell'autrice - che la storia la sa raccontare come se fosse cosa facile, dando rilievo a episodi e citazioni, ai protagonisti e alle protagoniste degli eventi e al loro contesto - si inizia a metà Settecento con il rapido "cambio di padrone" dagli spagnoli agli austriaci. E si finisce al secondo dopoguerra, sfiorando gli anni '60 e '70, con la rinascita culturale ed economica di Milano suilla quale però incombe l'ombra di un futuro incerto.
.:. Poi si entra in un capitolo di storia delicato, dai contorni indefiniti e dalle cicatrici troppo in vista. I fatti si fanno insomma ancora più complicati e serve un modo diverso per esplorarli: ad esempio seguendo lo sguardo di
Corrado Stajano: l'autore si aggira sgomento per le strade di una Milano che non riesce ad amare, lontanissima dalle meraviglie elogiate nel Duecento dallo scrittore lombardo Bonvesin de la Riva. Stajano prende posizione, e lo fa senza mezzi termini: Milano è
La città degli untori (Garzanti, 2009), incapace di guarire dalla peste, di liberarsi da padroni vecchi e nuovi come la ciminalità organizzata. Non riuscendo a perseguire un'etica, la città si lascia andare al moralismo.
.:. Sono soltanto due esempi - incisivi e autorevoli - che con percorsi diversi, angolazioni personali e attenzione giornalistica alle fonti - contribuiscono a ricostruire altrettante facce di Milano, a suggerire possibili chiavi di lettura della sua complessità e, alla fine, della sua attualità.
[Mario Panzeri]
Milano, l'avventura di una città
Marta Boneschi, Mondadori, Milano, 2007
La città degli untori
Corrado Stajano, Garzanti Libri, Milano, 2009
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Milano. L'avventura di una città e
La città degli untori.